Deirdre d’Armorica

Deirdre d’Armorica
Deirdre d’Armorica

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Deirdre è una figlia del Popolo, laddove per Popolo si intende la gente di ceppo celtico della Gallia, non romanizzata e che vive prevalentemente nelle foreste fra l’Oceano e il Reno, con una particolare concentrazione nella Britannia Minor, che da loro è ancora chiamata Armorica.

La gente delle città si riferisce a questa gente come al Popolo dei Boschi, Piccolo Popolo, o più colloquialmente, “elfi” delle foreste. Nata “alla Fine del Mondo” (Finis Terrae) il giorno prima di Imbolc nel 1229 AUC, anno del consolato di Basilisco e Armato (476 d.C.), dopo essere stata concepita sotto la Luna Nera nel terzo giorno di Beltaine dell’anno precedente; è figlia di un’erborista itinerante originaria della tribù dei Menapi che lei conosce semplicemente come “la mamma”.

 

Cresce come una tipica Figlia dei Boschi, vivendo un’infanzia idilliaca, illuminata dalla figura protettiva e consolatoria di sua madre che la educa in modo bucolico secondo le tradizioni della sua gente. La loro vita si svolge completamente all’aperto, spostandosi attraverso le foreste della Gallia costantemente in cerca di erbe utili o di cibo. Durante la stagione fredda trovano rifugio nei “Nemethon”, luoghi segreti nascosti nel profondo della foresta noti solo alla Mamma e protetti dalle creature della foresta, dove un semplice fuoco consente una sopravvivenza sicura e confortevole, magari in condominio con una famiglia di lupi. L’istruzione di Deirdre è esclusivamente di tipo orale, basata sui costanti insegnamenti della Mamma, e si concentra sulla conoscenza dettagliata della natura e dei suoi segreti, delle erbe, degli animali e dei fenomeni celesti.  Deirdre in questo modo impara a parlare oltre al gallico anche il latino in modo da poter interagire con gli abitanti delle città quando vi si recano per commerciare, vendendo le loro erbe in cambio di abiti, coperte ed utensili, e come conseguenza apprende anche i rudimenti del calcolo numerico per poter usare il denaro.

Durante la vita nella foresta, Deirdre impara anche come prepararsi una pozione speciale da sorbire ogni mattina al levare del sole: tale pozione è fondamentale per mantenerla sana e forte durante la vita all’aperto. Frequentando gli animali della foresta, Deirdre apprende anche a comunicare con essi e a farsi comprendere e seguire. Per diletto, ma anche per guadagnare qualche moneta in più nelle città, Deirdre impara dalla mamma anche a suonare l’arpa, a cantare, e soprattutto a danzare e ad eseguire acrobazie fra gli alberi al ritmo della musica, particolarità che la porta ad esibirsi come acrobata alle fiere.

 

Ciò che Deirdre scoprirà solo in seguito è che il motivo per cui la vita sua e della mamma si svolge in maniera così rigidamente selvatica è dovuto non tanto all’appartenenza della mamma al Popolo, quanto soprattutto al suo sforzo di proteggerla dalle conseguenze dell’essere stata concepita sotto la Luna Nera e di prepararla ad affrontare quello che sarà il suo destino. La mamma infatti si rivelerà non essere una semplice erborista, ma una Sacerdotessa di un ordine assai più antico di Roma, ed ella stessa nata chissà quando...

 

Deirdre è una fanciulla di buon carattere, allegra e gentile, che ama la sua vita all’aria aperta e a stretto contatto con la natura. È consapevole dell’esistenza dei lati oscuri della vita, ma non se ne cura troppo, sicura come si sente sotto l’ala protettiva della mamma: si è infatti resa conto non solo del profondo rispetto che gli altri membri del Popolo nutrono per lei, ma anche di quanto ella sia capace di imporre con facilità lo stesso rispetto anche nelle genti delle città, romani o barbari che siano. La mamma dispone infatti di uno sguardo magnetico, estremamente potente e capace non solo di indurre all’obbedienza gli animali della foresta, ma anche di incutere un terrore irrefrenabile nelle persone malvagie. Questo naturalmente, purché sia possibile incontrare il loro stesso sguardo fissandole negli occhi.

 

Deirdre è piuttosto alta, snella, longilinea; ha gli stessi occhi verde smeraldo e la stessa chioma rosso fuoco di sua madre, ma a differenza di lei che è tutta spruzzata di allegre efelidi, ha la pelle perfettamente chiara e pulita. All’apparenza esile, l’allenamento alla danza e alle acrobazie ha reso i suoi muscoli snelli assai più robusti di quanto possa sembrare: è estremamente agile e veloce, ed anche capace di sollevare oggetti assai più pesanti di quanto ci si potrebbe aspettare. La vita nella foresta le ha sviluppato i sensi, quali la vista e l’olfatto, assai più del normale, ma soprattutto il suo udito ha una sensibilità estremamente elevata abbastanza tipica della sua gente, spesso infatti detta “dalle lunghe orecchie”.

Indossa normalmente gli abiti tipici della sua gente, idonei alla vita nella foresta: tuniche di lino o di lana di varie sfumature di verde. L’abitudine alla vita all’addiaccio l’ha anche resa particolarmente resistente al freddo a dispetto della corporatura esile, e questo insieme alla attitudine disinibita di chi vive nella natura, la porta spesso ad indossare abiti poco consoni alla morale cittadina.

Deirdre è pagana, completamente all’oscuro della fede cristiana e della morale comunemente accettata nelle città: è cresciuta nel culto della dea, l’antica Madre della Terra, simboleggiata dalla luna e presente in ogni creatura vivente. È educata nel rispetto di tutti gli dei, celtici, teutonici o romani che siano, ma onora solo la sua dea attraverso la natura.

Celebra in suo onore le festività sabbatiche celtiche e in particolare quella di Beltaine, sotto cui è stata concepita. È riservata, ma priva delle inibizioni sessuali tipiche delle genti delle città, e tende ad affrontare in modo positivo tutte le avversità che di volta in volta la dea le pone davanti per metterla alla prova.

Caratteristica fondamentale della devozione alla dea è il culto della fertilità, che si concretizza non solo nella celebrazione dei riti di Beltaine, ma anche nella concezione quasi mistica dell’atto sessuale, visto non solo come naturale, ma anche come una vera e propria celebrazione della dea, un sacrificio ad essa nell’attesa di riceverne il dono. In quest’ottica, quando ritiene di aver bisogno di denaro, la mamma non si fa problemi a concedersi a pagamento nelle locande: si limita a scegliersi con cura i clienti. Dal suo punto di vista è più dignitoso prostituirsi che non usare lo Sguardo per farsi dare dei soldi, e la cosa in sé non è più sgradevole di una pioggia gelata o di un malanno di stagione.

D’altra parte, un rapporto sessuale consumato in modo da evitare coscientemente il concepimento, per molti aderenti al culto della dea rappresenta una bestemmia imperdonabile.

 

Contrariamente da quanto ci si aspetterebbe, Deirdre non è vegetariana: consuma moderatamente la selvaggina che caccia con rispetto da sola, ed ha una vera passione per il pesce. Conosce perfettamente le qualità nutritive delle erbe e ne fa ampio uso, ma il suo unico dogma è il rispetto della vita e delle leggi della natura (che implicano togliere la vita quando necessario). L’assenza di moralità cristiana le consente di ubriacarsi senza troppa vergogna, e ciò che le impedisce di farlo più spesso è semplicemente l’odio per il mal di testa che fa seguito alle sue intemperanze.

 

Il mondo in cui vive Deirdre è piuttosto diverso da quello della gente delle Città: i romani vivono secondo le loro regole complicate, siano esse leggi scritte o regole dettate dal loro strano “dio triste”, mentre il Popolo vive secondo le antiche tradizioni e le leggi ferree ma mai scritte della natura, dove l’ignoto non è misterioso ma semplicemente un qualcosa di non ancora conosciuto. La dimensione magica e arcana è quindi semplicemente strana, e non spaventosa: viene accettata senza domande, in attesa di risposte che probabilmente arriveranno al momento opportuno.

In un mondo così, è abbastanza normale che esistano altre creature normalmente nascoste alla gente delle città, e dotate di caratteristiche e conoscenze peculiari e utili, come per esempio i nani delle colline oltre il Reno, poco amichevoli specialmente nei confronti del Popolo, ma particolarmente capaci come artigiani e specialmente come fabbri...

 

Deirdre preferirebbe suonare l’arpa che usare la spada, ma i casi della vita la porteranno a dover usare le armi assai più spesso di quanto non vorrebbe, e quando questo accadrà, i suoi numerosi nemici appartenenti ad entrambi i mondi della Foresta e delle Città, impareranno che sottovalutarla può essere pericoloso in modo imbarazzante.

Infatti l’assenza della morale cristiana e l’abitudine ala legge naturale faranno sì che per Deirdre uccidere o essere uccisi non sia immorale o criminale, ma semplicemente un fatto sgradevole, benché assolutamente naturale.

Quando giungerà il momento, dopo un trauma doloroso, tutto questo farà di lei una guerriera leale, ma assolutamente implacabile nella sua sete di giustizia.